Un nuovo allarme alimentare è scattato in Italia a causa della furosina nella pasta. Per capire se è buona devi solo notare questo dettaglio.
Il Ministero della Salute è sempre pronto ad allertare tutti i cittadini italiani sulla qualità e sui rischi che presentano alcuni prodotti che portiamo sulle nostre tavole. Per questo il portale riguardante le allerte alimentari è sempre aggiornato e pronto a rivelarci quali sono gli ultimi richiami. Questi possono avvenire per rischi microbiologici, presenza di agenti esterni nelle confezioni o anche allergeni non indicati in etichetta. C’è, però, anche qualcos’altro a cui fare attenzione.
Infatti, c’è un dettaglio da non sottovalutare quando compriamo la pasta all’interno degli esercizi commerciali. A tutti può capitare di trovarsi al supermercato per fare le scorte di pasta, eppure questa potrebbe contenere la furosina, una sostanza che, se presente in alti livelli, potrebbe danneggiare il nostro organismo. Per capire a che livello si trova nella pasta che compriamo dobbiamo osservare un piccolissimo dettaglio, ben evidente al nostro occhio.
Furosina nella pasta, occhio a questo dettaglio
La pasta, specialmente per noi italiani, è un alimento fondamentale nella dieta. Spesso, però, non consideriamo cosa si nasconde dietro le confezioni che vediamo popolare gli scaffali del supermercato. La pasta, ad oggi, è disponibile in una vasta gamma di forme, formati e colori, e ogni marca offre una selezione unica dei propri prodotti. Tuttavia il colore della pasta varia notevolmente da un produttore all’altro, anche se gli ingredienti e le tecniche di produzione sono simili.
Questa diversità di tonalità potrebbe essere attribuita alla presenza di un composto chimico chiamato furosina, che si forma durante il processo di essiccazione. La furosina è una molecola artificiale che si genera durante la reazione di Maillard, un processo chimico che avviene tra proteine e zuccheri ad alte temperature.
Questa reazione non solo cambia il colore degli alimenti, ma può anche generare nuove molecole potenzialmente dannose, come nel caso della pasta. Studi condotti negli Stati Uniti suggeriscono che la furosina non rappresenta un rischio significativo per la salute umana, a meno che non venga assunta in quantità estremamente elevate.
Anche consumando grandi quantità di pasta al giorno, non si raggiungerebbero livelli tossici di furosina. Allo stesso tempo, è importante notare che i livelli di furosina nella pasta possono variare a seconda delle temperature durante il processo di essiccazione. Un colorito più giallo o ambrato della pasta suggerisce un’esposizione a temperature elevate, mentre una pasta più chiara indica un’essiccazione avvenuta a temperature più basse. Alcune aziende possono optare per temperature elevate per accelerare i tempi di produzione, ma ciò può comportare una perdita di nutrienti e compromettere il sapore della pasta.
Per fare la scelta migliore quindi dovremmo prestare attenzione al colore della pasta. Infatti, una tonalità più chiara indica un processo di produzione che preserva i nutrienti e il sapore, mentre un colore più scuro potrebbe suggerire un’elevata presenza di furosina e una minore qualità nutrizionale. Prestare attenzione a questo dettaglio potrebbe migliorare la nostra dieta.
